Il primo sole comincia a far capolino per annunciare l’imminente arrivo della primavera e, con i suoi raggi, scalda il terreno per stimolare la crescita e le prime fioriture di esemplari di ogni genere.

Nel rispetto di questa meraviglia della natura, vogliamo dedicarci a qualcosa di unico, qualcosa che non sempre possiamo ospitare in tutti i giardini ma che, con la sua sola presenza, porta colore, gioia, luce ed evidenza della nuova rinascita e vita simboleggiate dalla stagione della crescita dopo il letargo invernale.

Parliamo, infatti, di alcuni esemplari unici che, da soli, possono arredare e affascinare, con i loro colori, la loro imponenza e le caratteristiche così particolari.

Cominciamo dalla Kalmia (Kalmia Latifolia Olympic Fire); splendida col suo lussureggiante fogliame sempreverde, presenta una ricchissima fioritura che passa dal rosa forte dei boccioli fino a una versione più tenera e morbida del fiore aperto, a partire dalla tarda primavera.

Resistente, brillante e coriacea, ama il sole diretto ma non disdegna anche la mezz’ombra, che ne limita solo lo sviluppo. Più delicata in giovane età, diventa solida e forte via via che cresce.

Assetata, soprattutto nel periodo della fioritura, richiede cure e attenzioni praticamente durante tutto l’anno, regalando però grandi soddisfazioni a chi la sceglie.

Solitamente in commercio di piccole dimensioni, siamo in grado di fornirne piante uniche in vaso che raggiungono altezze di 250-300 cm., una vera rarità di difficile reperibilità.

Un altro esemplare che può assolutamente essere utilizzato come elemento unico in un arredo è il Cornus; ne abbiamo di tantissimi esemplari, dal Florida, al Florida Rubra, al Florida Raimbow, il Kousa e addirittura un ibrido tra Florida e Florida Rubra!

Certamente non facile da far crescere (impiega anni per arrivare a dimensioni interessanti) è assai affascinante nel suo evolversi durante la stagione. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, all’apice dei rami spogli, produce piccole infiorescenze a forma di stella costituite da piccoli fiori gialli o verdi. Sotto ogni infiorescenza si sviluppano quattro grandi brattee bianche a forma di cuore che, per alcuni ibridi e varietà, possono essere rosa o rosse.

Passiamo poi al momento della fioritura, purtroppo abbastanza breve, ma caratterizzato da splendide ed eleganti infiorescenze che valgono i mesi di attesa con la pianta completamente spoglia.

Dopo la fioritura si sviluppa il bel fogliame, e in settembre maturano i piccoli frutti rossi, riuniti anch’essi in piccoli gruppetti, all’apice dei rami. Amante di posizioni luminose e clima umido, teme la siccità e il troppo calore.

Siamo lieti di potervi offrire esemplari davvero di rara bellezza e dimensioni superbe, fino ai 400 cm!

Passiamo ora all’Hamamelis (abbiamo esemplari di Hamamelis Mollis e Hamamelis Mollis Westerstede), unico nel suo fiorire quando ancora i rami sono spogli, anche con temperature fredde.

Il nome stesso indica la sua particolarità, hamamelis significa infatti “assieme ai frutti”, proprio perché questa pianta produce i fiori quando sono ancora presenti e maturi i frutti dell’anno precedente. Ne esistono tante varietà che vantano fiori sottili dai petali stropicciati di vari colori, dal giallo limone all’arancio, rosa o porpora.

Forte, vigorosa e rustica, è una pianta che non delude, specialmente quando posta in posizione luminosa e ben curata.

Pronta per colorare giardini e aiuole, anche per questa varietà siamo in grado di fornire rari esemplari che raggiungono i 400 cm di altezza.

Terminiamo questa carrellata con una novità assoluta, l’Oxydendron Arboreum, pianta estremamente particolare originaria del Nord America, come d’altronde tutte le altre varietà di quest’articolo.

Caratterizzato da foglie seghettate di un bel verde intenso, nella stagione autunnale le vede virare al rosso vivo prima di perderle. Caratterizzato da piccoli fiori bianchi a forma di campanula uniti in grappoli, ha un tronco di un bel marrone rossiccio.

Solitamente utilizzata come albero ornamentale in parchi e giardini, è molto amata per la sua ricca fioritura e per le splendide colorazioni delle foglie in tutte le stagioni.

Utilizzato anche dalle tribù indiane per la costruzione degli archi con cui scoccare le loro frecce, ha molti utilizzi sia in erboristeria che in cucina.

Venite a guardare con i vostri occhi la bellezza di questi esemplari e solleticate i vostri clienti, paesaggisti o privati, a ospitare esemplari di tanta bellezza nel loro giardino.

 

 

La fiera IPM Essen è certamente l’occasione più importante dell’anno per scoprire novità e tendenze nel mondo dell’orticoltura, per incontrare colleghi, fornitori e clienti e, perché no, per divertirsi e ispirarsi nello scoprire curiosità e innovazioni.

Visitata quest’anno da più di 57.000 persone provenienti da tutto il mondo, ha visto ben 1577 espositori, rappresentanti di 45 paesi, mostrare le loro migliori tecnologie, vantare i loro più stravaganti e meravigliosi esemplari, esporre le loro più accattivanti promozioni commerciali.

Sappiamo quanto questa fiera, di risonanza mondiale, sia di valore per mantenere vivo il rapporto con tutti voi clienti, e ci teniamo a dare sempre il meglio, sia per scambiare nuove informazioni legate al nostro settore che per capire come poter soddisfare al meglio le vostre esigenze.

Vediamo quindi quali sono stati i punti principali di questa edizione della manifestazione:

Le piante conquistano gli spazi urbani e di vita quotidiana! La “Giungla Urbana” e il fatto di saper “coltivare in proprio” sono stati, infatti, due elementi portanti di tutta la fiera. Erbe, frutti e primizie conquistano una posizione di rilievo non occupando più solo lo spazio dell’orto ma essendo sapientemente miscelate con esemplari ornamentali e non edibili.

E per rendere possibile tutto sono stati presentati nuovi d’irrigazione e coltivazione che permettono la crescita di tante varietà, praticamente ovunque, prolungandone anche la vita e la rigogliosità.

Ma non è tutto! Il colore “alla moda” per la prossima stagione sarà il rosa, possibilmente unito al viola, in un unico fiore, per adornare terrazzi e giardini.

Si è parlato poi della digitalizzazione del verde e tante conferenze e seminari sono stati tenuti per istruire e arricchire i tanti visitatori sul mondo del verde.

Sono state poi premiate le aziende che hanno portato le innovazioni più interessanti, sia a livello di ibridi che di creazioni e tecnologia.

Ovviamente anche noi di Capecchi Vivai non potevamo essere da meno e, seguendo la tendenza all’innovazione e alla digitalizzazione portata avanti in questi 4 giorni, abbiamo presentato il nostro stand, un incontro tra tecnologia e tradizione, inteso a mostrare al meglio la nostra voglia di prenderci cura dei clienti e delle piante che, con tanto amore, produciamo e spediamo in tutta Europa, e non solo…

Visto che tanti non riescono a venire a trovarci, abbiamo cercato di riprodurre le sensazioni e le emozioni che si vivono nella nostra azienda, giocando sull’immagine che riproduceva scorci e visioni della nostra sede.

Una panoramica del nostro vivaio era proiettata alle spalle degli spazi dedicati all’accoglienza clienti, facendogli sperimentare la sensazione di essere affacciati a una delle finestre dei nostri uffici. Al centro dello stand avevamo poi un giardino in miniatura, ricco di alcuni esemplari di nostra produzione con, sullo sfondo, di nuovo una proiezione dei nostri giardini e una riproduzione dell’ingresso degli uffici.

In tanti si sono fermati e ci hanno regalato momenti di condivisione.

Ci teniamo a ringraziarvi per l’apprezzamento che ci avete dato per questo modo di porsi ancora più attento alla qualità e al rapporto personale, e vi aspettiamo numerosi nei nostri “uffici originali” qui a Pistoia!

 

Il Cydalima perspectalis è una vero e proprio pericolo per le piante di bosso di vivai e giardini del vecchio continente.

La prima segnalazione in Europa risale al 2007 in Germania. Negli anni successivi il parassita ha continuato a diffondersi  raggiungendo l’anno dopo Francia, Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi; nel 2009 rilevato in Austria e Olanda; infine a luglio 2011 il suo primo  rinvenimento in Italia, in Lombardia, nella provincia di Como.

Temendone rapida diffusione, nel 2007 è stato inserito dall’ EPPO (European and Mediterranean Plant Protecion Organization) nella lista di allerta (Eppo alert list) dove è poi rimasto per più di tre anni.

Nel 2011 viene ritenuta sufficiente la segnalazione data e quindi, in assenza di particolari richieste dai paesi membri EPPO per contrastare l’insetto, viene eliminato dalla lista di allerta.

Purtroppo non è estinto. Fortunatamente non si tratta di un fitofago da quarantena, ma le larve che si nutrono delle foglie di bosso sono causa di ingenti danni estetici, fisiologici ed economici.

Descrizione e biologia

L’adulto è una farfalla con apertura alare di 4 cm e ali di colore bianco con sfumature dorate tendenti al violaceo e bordi di color marrone. Il ciclo biologico in Europa non è ancora chiaro: le prime osservazioni fatte in Germania e in Italia sembrano dimostrare che l’insetto compia quattro generazioni all’anno e che riesca a svernare come crisalide sulle piante.

L’anno successivo, durante il mese di  marzo con  il raggiungimento di 20°C di temperatura, viene completato lo sviluppo; gli adulti sfarfallano e, attraverso la deposizione delle uova, danno il via alla prima generazione.

La farfalla vive mediamente 8 giorni e può volare anche per diversi chilometri.

Nonostante la sua capacità di volo eccellente, la causa principali della sua diffusione nei nuovi areali molto distanti da quelli d’origine è il trasporto di piante di bosso provenienti da altri paesi infestate da uova, larve e crisalidi.

Le uova, grandi pochi millimetri, sono deposte a gruppi di 25-30, parzialmente sormontate l’una all’altra, al di sotto della pagina fogliare. Inizialmente di colore giallo pallido quasi trasparenti, esse imbruniscono con la maturazione.

Le larve di colore verde giallastro sono caratterizzate da bande nere e striature bianche lungo tutto il corpo, sono inoltre ricoperte di peli radi che si sviluppano da pustole nere presenti longitudinalmente sul corpo.

A maturità raggiungono i 4 cm e sono le responsabili dei principali danni estetici, nutrendosi sia delle foglie che dei germogli.

Elevati livelli d’infestazione possono determinare la completa defogliazione delle piante sulle quali si nota la presenza di una fitta rete di fili di seta. Impiegano circa 25 giorni per arrivare a maturità e trasformarsi in crisalide.

Le crisalidi misurano 2 cm, ed hanno inizialmente un colore verde con strisce nere lungo la parte dorsale, per divenire di colore marrone scuro con la maturazione. Si trovano ben nascoste all’interno della vegetazione dove, grazie ai fili di seta, rimangono attaccate alle foglie per circa 14 giorni, tempo necessario a svilupparsi nuovamente in adulti.

Al termine della terza generazione la crisalide non matura subito, ma sverna in attesa delle condizioni termiche favorevoli della primavera.

Prevenzione e difesa

La prevenzione attualmente è limitata al controllo delle piante in arrivo dai paesi contaminati.

È necessario verificare che non siano presenti chiari segni di attacchi, uova, larve o crisalidi sopra le piante di bosso acquistate.

Quando l’insetto ha colonizzato con successo un nuovo areale, diffondendosi velocemente, l’unica soluzione possibile è intervenire con trattamenti insetticidi mirati.

La lotta contro questo defogliatore può essere di tipo biologico, chimico o biotecnologico.

Possono essere utilizzati prodotti di origine naturale come quelli a base di Piretro oppure di Bacillus thurigiensis var. kurstaki.

La lotta chimica e biotecnologica deve essere eseguita utilizzando agrofarmaci autorizzati al tipo di trattamento menzionato.

Considerando le numerose generazioni che questo lepidottero svolge e i diversi stadi di sviluppo compiuti in una stagione, potrebbe risultare molto efficiente la miscela tra un prodotto biotecnologico (regolatori di crescita, chitino-inibitori) insieme a insetticidi abbattenti.

Il momento più indicato per effettuare i trattamenti e prevenire il danno è durante la schiusura delle uova o nei primi stadi di sviluppo delle larve.

Cosa facciamo noi dei Vivai Capecchi

Ben consapevoli del danno che una sola pianta infettata può causare a un intero giardino, lavoriamo i nostri prodotti con un prodotto biologico contenente Bacillus Thurigiensis var. kurstaki.

Interveniamo per prevenire e curare questo problema seguendo il ciclo biologico dell’insetto, lavorando direttamente sulle nuove generazioni.

Praticamente, quando l’insetto si nutre di una pianta trattata con il Bacillus Thurigiensis var. kurstaki, quest’ultimo produce la tossina che blocca l’intestino dell’insetto e lo porta velocemente alla morte.

Le condizioni ideali perché questo accada esistono solo in quegli organismi che possiedono un apparato digerente con pH superiore a 9, ossia solo specifici gruppi di animali come zanzare, larve di lepidotteri e poco altro; sono totalmente esclusi tutti  i mammiferi (uomini, cani e gatti compresi), i pesci, gli uccelli e praticamente tutti gli insetti utili, compresi i predatori naturali. Tale meccanismo assicura quindi di eliminare solo l’insetto bersaglio, rispettando qualsiasi altra forma di vita animale presente sulle piante trattate.

Se necessiti di ulteriori delucidazioni contattaci direttamente in azienda e ti forniremo tutti i dati necessari.

 

Come prevenire i danni delle gelate

Nella stagione tardo autunnale gli interventi fitosanitari sulle piante ornamentali si riducono al minimo, parallelamente ai cicli biologici dei microorganismi patogeni (agenti biologici responsabili dell’insorgenza della condizione di malattia nelle piante), siano essi insetti o funghi.

In questo periodo, invece, è necessario prestare maggiori attenzioni all’andamento delle temperature, programmando una strategia razionale di prevenzione ai danni causati dalle gelate.

Lo stress da freddo avvertito dalla pianta ornamentale, sia essa coltivata in vaso o in pieno campo, è provocato essenzialmente da due tipi di gelate:

  • Da irraggiamento – determinata dalla perdita di calore del terreno durante le notti a cielo sereno, bassa umidità e debole presenza di vento. In queste condizioni l’aria calda, più leggera, tende a spostarsi a diversi metri dal livello del suolo, lasciando spazio ad uno strato di aria fredda
  • Da avvezione (in meteorologia, trasporto orizzontale, ad opera del vento, di alcune proprietà dell’atmosfera (calore, vapore, quantità di moto, ecc.). – determinata dai grossi spostamenti di aria fredda, solitamente provenienti dai quadranti settentrionali, durante il corso delle perturbazioni.

I danni provocati delle  gelate sono causati dalla fuoriuscita dell’acqua cellulare che, all’abbassarsi della temperatura, si solidifica andando a ledere sia le cellule stesse che interi tessuti vegetali.

Dopo il disgelo, i tessuti verdi colpiti appaiono come svuotati e vanno incontro a disseccamento.

I sintomi dei danni da gelo sono visibili sui vari organi della pianta e si possono manifestare in vari modi:

  • Arrossamenti e imbrunimenti delle foglie, specialmente quelle collocate nella parte apicale dei giovani rami.
  • In caso di forti gelate i disseccamenti possono coinvolgere interi rami, causando imbrunimenti diffusi sulla chioma.
  • Le gemme sono protette dalle perule (foglie trasformate in maniera tale da fornire protezione alle gemme delle piante), ma nel periodo primaverile o se collocate su rami non ben lignificati, possono ricevere danni, arrivando addirittura a distaccarsi dalla pianta.
  • Sul fusto si possono verificare rigonfiamenti della corteccia, che possono sfociare in spaccature o “sbucciature”.

Cosa fare per mantenere la salute e bellezza della pianta

In vivaio la pianta, ricevendo le dovute concimazioni e irrigazioni, tende a vegetare molto e per più tempo rispetto alle condizioni naturali, diventando più sensibile ai sintomi sopra descritti. Questo rende necessari alcuni interventi mirati all’irrobustimento o meglio indurimento dei tessuti vegetali, quali:

  • Trattamenti a base di Rame. Normalmente concepiti come interventi anticrittogamici, hanno parallelamente un effetto fitotossico. Di risposta al trattamento la pianta tende a fermare il proprio accrescimento e a lignificare i tessuti; andando di fatto a rendersi più resistente alle gelate.
  • Adottare le giuste concimazioni. In vivai serviti da ferti-irrigazione, è necessario adottare le corrette soluzioni nutritive in base all’andamento stagionale. Nel periodo tardo-primaverile/inizio estivo sono impiegate soluzioni ricche di azoto, che favoriscono l’accrescimento delle piante. Al contrario, con l’avvicinarsi della stagione autunnale, si deve ridurre la concentrazioni di azoto per andare a premiare il potassio, al fine di indurre la pianta all’indurimento.
  • In caso di previsioni di forti e repentine gelate, è consigliabile intervenire con specifici prodotti antitraspiranti, che limitano gli scambi gassosi tra pianta ed ambiente, riducendo il rischio di congelamento dell’acqua presente nei tessuti vegetali.

Considerando che in questo periodo dell’anno le gelate possono compromettere la qualità del prodotto vivaistico, è necessario accostare la conoscenza analitica del fenomeno meteorologico ad alcuni accorgimenti tecnici che rendono la pianta più resistente.

Per ulteriori consigli per il mantenimento delle vostre piante sempre sane e belle siamo a vostra disposizione con un agronomo interno in grado di soddisfare le vostre esigenze. Scrivici pure, ti risponderemo nell’arco di 48 ore.

Quando si parla di agrifogli (Ilex in latino, per indicare specificamente il genere) già ci s’immagina quelle splendide piante dalle più variegate forme e colorazioni, dalla più famosa “Ilex Aquifoluim” alle tantissime varietà presenti, più di 400, che possono adattarsi a climi e terreni più disparati.

Guardando un po’ la storia, scopriamo che questa pianta era già molto utilizzata al tempo dei romani quando, durante il solstizio d’inverno (i famosi riti Saturnali che si tenevano attorno al 22 dicembre), ci si appuntavano dei ramoscelli sulle vesti per tener lontani malefici e stregonerie.

Stessa valenza aveva per i popoli germanici e per i britannici che vedevano nelle sue bacche rosse il simbolo della fertilità invernale, promessa di ritorno alla luce e calore.

Questa pianta era investita del ruolo di talismano con lo specifico compito di allontanare influenze maligne e portare fortuna. Si piantavano giovani arbusti accanto alle case e si utilizzava per decorare le abitazioni.

Successivamente, anche i cristiani, non potendo allontanare la tradizione ormai molto radicata sull’uso dell’agrifoglio nel periodo invernale,  hanno ripreso questo simbolo cambiandone il significato e accostandolo con le sue spine alla corona di Cristo e con le bacche rosse al suo sangue.

Oggi, guardando questa pianta, non si può non sottolineare la sua forza, la sua resistenza e al contempo la sua grazia e bellezza. Apparentemente respingente a causa delle sue spine, attira lo sguardo per i suoi colori, le sue screziature e le sue bacche.

Colorato e resistente, è possibile trovarlo in un’innumerevole possibilità di forme, dall’alberello al cespuglio, dalla palla al cono, per allietare e, perché no, dare un tocco di fortuna alle nostre case e giardini.

Alcune Possibilità di utilizzo:

Siamo in inverno e non si può non sottolineare quanto questa pianta possa ben rappresentare lo spirito delle feste, donando gioia e allontanando disgrazie.

Oltre a questo, l’agrifoglio è ottimo per una gran varietà di utilizzi, grazie anche al fatto di avere molte varianti.

  • Come esemplari singoli ad alto fusto, tenendo conto che alcune piante, nel tempo (non brevissimo!), possono raggiungere considerevoli altezze, fino ai 5 o 6 metri.
  • Come eccellenti componenti di siepi, soprattutto per chi vuole mantenere una certa privacy!
  • Come arbusti da giardino intramezzati ad altre specie a comporre aiuole o fondali che necessitano di colori durante tutto l’arco dell’anno.
  • Come frangivento, scegliendo le giuste varietà, anche in zone costiere.

Forme e colori:

Il più conosciuto è il classico arbusto con foglie verdi intenso, spine e bacche rosse, rappresentato dai disegni dei bimbi a scuola e simbolo per eccellenza del Natale.

Ma le varietà sono tantissime, con foglie spinose o completamente prive di spine, verdi o bluastre, monocromatiche o variegate con pennellate di oro o bianco crema. Persino il tronco può variare dal classico al color porpora.

Le bacche sono solitamente di un bel rosso vivo, e variano di grandezza e quantità, a volte grossi grappoli a volte piccoli frutti numerosi. Esistono anche varietà con frutti gialli o neri, a far da contrasto con foglie ricche e intense.

Per quanto riguarda le forme, a seconda del suo utilizzo, può essere lavorato a cono, cespuglio, palla, mezzo fusto o alto fusto.

Le varietà più richieste:

Certamente il classico Ilex Aquifoluim resta sempre un “must”. Pianta inconfondibile per il suo portamento e per il trionfo di colori, rappresenta sempre un faro di gioia e buon augurio nelle buie giornate invernali.

È inoltre molto resistente a tante patologie e, cosa da non sottovalutare, all’inquinamento urbano, rendendolo un’interessante elemento da tener presente per giardini e terrazze cittadine.

Riceve molta attenzione anche la splendida varietà con foglie variegate, dalle stesse caratteristiche e con colori ancora più particolari.

Una novità interessante è invece la “Nellie Stevens”, varietà dalle foglie verde scuro, senza spine, e con tantissime bacche rosso scarlatto. Molto resistente, può crescere praticamente ovunque.

La nostra proposta:

Da sempre, presso i Vivai Capecchi, è possibile trovare una vasta collezione di Ilex, dall’Ilex Crenata all’Ilex Crenata Convexa e l’Ilex Crenata Kimne, che utilizziamo sia per le tante forme di Arte Topiaria, sia per forme classiche quali spirali, mezzo fusto, alto fusto, mini fusto, e Piramide Egiziana.

Abbiamo anche una particolarità di cui siamo fieri, realizziamo infatti Bonsai con queste piante, sia in stile italiano che giappnese.

Un ulteriore utilizzo è la forma a palla, per sostituire il Buxus laddove la sua resistenza non è sufficiente oppure dove il pericolo di contrarre la piralide del bosso è più elevato.

Scendendo nel dettaglio abbiamo:

Ilex Aquifoluim disponibile nei formati: mezzo fusto, alto fusto, cono, cespuglio, palla, in multitronco con chioma ombrelliforme (a paracadute).

Ilex Aquifoluim “Variegatum” disponibile nei formati: minifusto, mezzo fusto, alto fusto, cono, cespuglio e palla.

Ilex Cornuta “Furcata” disponibile nei formati: mezzo fusto, cono, cespuglio e multi troni con chioma ombrelliforme (a paracadute).

Ilex Meserveae “Blue Angel” disponibile nei formati: mezzo fusto, cespuglio e palla.

Ilex Mutchagara “Nellie R. Stevens” disponibile nei formati: mini fusto, mezzo fusto, alto fusto, cono, e cespuglio.

Ilex Aquifolium “Aureomarginata” disponibile nel formato minifusto.

Ilex Aquifolium “Silver Queen” disponibile nel formato mini fusto.

Ilex Aquifolium “Variegatum Pendula” disponibile nel formato alto fusto.

Ilex Aquifolium “Alaska” disponibile nel formato a cespuglio.

Ilex Aquifolium “Golden King” disponibile nel formato a cespuglio.

Contattaci per informazioni o richieste particolari, siamo a tua disposizione!